Il programma completo (depliant)
Venerdì 11 aprile 2025 ore 21
presso Museo civico di Scienze Naturali "Malmerendi" - via Medaglie d'oro, 51 Faenza
Scienza e tecnologia della guerra
Relatore: Gian Piero Siroli (Fisico delle particelle all'Università di Bologna e al Cern di Ginevra. Socio fondatore del comitato scientifico di IRIAD Review (Istituto Ricerche Internazionali Archivio Disarmo), aderisce e contribuisce alle attivita' del movimento "Pugwash Conferences on Science and World Affairs", ha partecipato a numerosi meeting sul tema del disarmo e rappresenta l'Università di Bologna nella Rete delle Università Italiane per la Pace.)
La storia dei conflitti è anche una storia di evoluzione delle tecniche e delle tecnologie al servizio dei soldati. La scienza si è messa sempre al servizio della guerra, da un certo punto in poi con la giustificazione che una tecnologia superiore avrebbe condotto a una pace duratura e alla definitiva sconfitta delle guerre stesse. Nella realtà questo non è mai accaduto e ancora oggi scienza e tecnologia forniscono sempre nuovi mezzi di distruzione agli eserciti: da quelli in grado di porre fine all’esistenza della nostra specie, come le armi nucleari, a quelli capaci di uccidere senza l'intervento dell'uomo, come le armi a guida autonoma. A tutto questo una parte degli scienziati si oppone.
Venerdì 4 aprile 2025 ore 21
presso Faenza Sales (ex Salesiani) via San Giovanni Bosco, 1 Faenza
Conosciamo davvero gli effetti della guerra?
Relatori: Manuela Monti - Carlo Alberto Redi (Autori di molti libri di divulgazione scientifica. Monti e Redi si sono concentrati anche sullo studio della genomica sociale, cioè gli effetti sul nostro stesso codice genetico delle condizioni in cui viviamo e delle esperienze che facciamo.)
La Guerra fa vittime tra i militari e tra i civili. Di una guerra si contano i morti, al massimo i feriti, in qualche caso gli sfollati. Ma quali sono davvero gli effetti della guerra, immediati e a lungo termine? Ci sono danni all'ambiente, che non vengono mai conteggiati e che nella situazione attuale di emergenza climatica appaiono ancora più gravi e insensati. E ci sono gli effetti a più lungo termine sulle persone che la subiscono, effetti non solo psicologici ma anche biologici e che possono addirittura coinvolgere le generazioni successive.